Daniele Fiesoli up Cashmere

Al mondo niente si crea e niente si distrugge: è il primo principio di Lavoisier. Tutto ciò che è attorno a noi non viene “buttato”: la natura ricicla.

Stiamo parlando non più di re-cycling ma di UP-CYCLING, cioè riciclare i tessuti di altissima qualità, dar loro nuova vita da menti creative di designer e rilavorate da mani di esperti artigiani del lusso.

La patria delle lane rigenerate è Prato, dove noi affondiamo le nostre radici e sviluppiamo le nostre ricerche sulle materie prime.

 

 

Tradizionalmente il cashmere di qualità è sempre composto da almeno due fili ritorti e quindi sull’etichetta dovreste trovare scritto “2 PLY” per essere tranquilli di acquistare la corretta qualità. Per la nostra collezione, usiamo un filato ritorto principalmente nei titoli 2:26.000 e 2:14.000. La ritorcitura è un trattamento sui filati capace di creare fili composti a due o più capi. Il risultato è ottenere un filato estremamente robusto e stabile, completamente personalizzabile in termini di titolo, mano e colorazione. Il cashmere è una fibra tessile naturale, ottenuta dal sottovento della capra Hyrcus, originaria delle regioni montuose dell’Asia. È una fibra rara e preziosa e quindi costosa perché le capre Hyrcus vivono solo in particolari condizioni climatiche e quindi poco diffuse. La fibra che producono è fine ma con un’altissima capacità di isolamento termico, sia dal freddo che dal caldo; fino a 10 volte superiore alla lana di pecora. Il costo del filato di cashmere oggi si aggira intorno ai 180 euro e per fare una maglia da uomo si impiega il vello tosato di almeno 3 capre.